
di Alessandra Pierini
L’Europa è nei cibi che mangiamo, nelle monete che usiamo, nelle notizie che leggiamo. L’Europa è talmente vicino a noi che possiamo immaginare che sia un figlio problematico di padri fondatori e che si scambi con loro messaggi in una chat Whatsapp.
Proprio l’Europa è stata protagonista questa mattina al Lauro Rossi di Macerata dell’Incontro “L’Europa per me”, progetto che ha visto impegnate le scuole della città e che ha dato il via ai festeggiamenti che proseguiranno con tante iniziative fino a sabato.

Premiate durante la cerimonia le classi vincitrici del contest proposto dal Comune di Macerata. E’ stata la classe 1D del liceo classico linguistico “Leopardi” a vincere tra le secondarie con un lavoro sulle fake news. Al secondo posto il 4G dell’Ite Gentili con una chat whatsapp fittizia tra i padri fondatori e il figlio problematico Unione Europea, al terzo posto il 3C del liceo classico linguistico Leopardi con la videoricetta della Sweet Union Cake.
Tra le scuole medie ha vinto il premio la 2B del Convitto Leopardi con un video sulle monete europee.

Ad accoglierli Stefano Verdecchia, ambasciatore italiano all’Unione Europea che ha raccontato la sua esperienza nelle istituzioni: «Per me l’Europa è un lungo negoziato – ha detto – ogni volta che c’è una legge da fare, bisogna parlarne a lungo e trovare il giusto punto di incontro».

E’ intervenuto con un video contributo il ministro Tommaso Foti che avrebbe dovuto essere presente, ma è stato richiamato da imprevisti impegni istituzionali che non gli hanno consentito di essere a Macerata. E’ stata la difesa il punto focale del suo intervento: «La pace non è un valore astratto – ha detto – ma un bene da preservare. Costruire la pace vuol dire difenderla per questo serve la difesa intesa non come capacità militare ma come struttura strategica».

E’ stato quindi il momento della tavola rotonda, condotta da Raffaele Vitali, giornalista e delegato dell’ordine dei giornalisti delle Marche per l’Unione Europea, il quale, oltre ad incalzare con le sue domande l’ambasciatore, ha dato spazio agli interventi di studenti e studentesse su cosa significasse per loro l’Europa.
Di seguito gli interventi dei rappresentanti degli istituti partecipanti.
Giovanni Mogetta classe 2B Convitto Nazionale Leopardi
Per noi l’Europa è … un orizzonte senza barriere, come l’Infinito di Leopardi: una casa comune, dove ognuno può portare con sé la propria cultura, il proprio modo di vivere. È una valigia leggera ma piena di cose importanti: ci fa viaggiare, imparare, pensare liberamente. E nella nostra scuola, che porta il nome di Leopardi, ogni giorno impariamo che anche un ragazzo può parlare al mondo, se ha dentro di sé la voglia di conoscere. Viviamo nelle Marche, una regione al plurale che guarda lontano e abbraccia montagne e mare. Dalla nostra terra abbiamo imparato che la bellezza, l’Europa, non ha passaporto. È una treccia di pensieri intrecciati oltre ogni confine, una galleria d’arte fatta di paesaggi, storie e valori condivisi. Essere cittadini europei, per noi, è come tenere una piccola moneta in tasca, ma di grande valore. Su ogni euro c’è il segno di un Paese diverso ma vale allo stesso modo e circola libera tra le mani di tutti, come a dire che l’Europa è un’unione di storie diverse che valgono tutte allo stesso modo, perché cucite con il filo della pace, della libertà e della democrazia

Liceo classico linguistico Leopardi
L’Europa per me è… in primo luogo, unità: attraverso questo progetto siamo riusciti a comprendere meglio quanto sia importante l’unità dei popoli, europei e extra europei, per permettere a tutti di sentirsi a casa nel paese dove vivono.
In più, l’europa per me è empatia: per comprendere i punti di vista di tutti è necessaria una buona dose di sensibilità, che permette la piena comprensione delle necessità di ognuno e una convivenza pacifica e attenta a tutti, senza distinzioni di genere, nazionalità, età…
Istituto tecnico economico A. Gentili
L’Europa per me è … come un grande viaggio in treno: ogni tappa è una lingua, una tradizione, una storia diversa, ma il binario è unico. E’ un sogno condiviso che unisce, senza cancellare le differenze.E’ il simbolo di una convivenza possibile tra popoli diversi, uniti dalla volontà di collaborare per un futuro migliore. E’ la libertà di studiare, viaggiare e lavorare senza confini, ma anche la responsabilità di difendere valori comuni come la democrazia, la pace e i diritti umani. L’Europa, per me, è un’opportunità per crescere e costruire ponti, non muri. E’ un progetto ancora in costruzione, che ha bisogno dell’impegno e della partecipazione di tutti, soprattutto di noi giovani.
“Essere cittadini e cittadine europee significa …”
Alessandra Lischio, Liceo artistico Cantalamessa
Essere cittadini e cittadine europee significa … godere degli stessi diritti fondamentali basati sui valori dell’equità, della non discriminazione, dell’inclusione, della dignità umana, della libertà e della democrazia. Mi rendo conto che l’Europa fa parte della mia vita più di quanto pensi. Ma ho la sensazione che ho ancora molto da scoprire. Quali opportunità mi offre l’essere parte di una cosa così grande? Non lo so pienamente. È per questo che vorrei capire meglio, proprio perché può essere il mio futuro.
Sofia Mengoni, Liceo artistico Cantalamessa
Essere cittadini e cittadine europee significa … avere molte opportunità e la libertà di muoverci senza passaporto o controlli alla frontiera. Possiamo viaggiare, conoscere gente nuova, studiare o lavorare fuori con meno problemi rispetto al passato anche aderendo a molte iniziative europee quali Erasmus, Eures, il Corpo europeo di solidarietà, DiscoverEu e molte altre ancora. Per i nostri genitori era più difficile perchè la gente, più chiusa nel proprio Paese, era forse più diffidente. Oggi, invece, abbiamo più possibilità, è come se fosse tutto un unico grande paese, ma con culture diverse. È una cosa che spesso diamo per scontata, ma in realtà è un grande privilegio.
Istituto tecnico economico A. Gentili
Come giovani cittadini e cittadine europee, abbiamo l’opportunità di essere il battito nuovo di un cuore antico. Abbiamo storie diverse ma uniti da un sogno comune senza frontiere, da una libertà che ci parla in tante lingue, da una speranza che si chiama futuro. Abbiamo l’opportunità di scegliere la pace, di difendere l’ambiente come fosse casa nostra, perché lo è. L’Europa ci da spazio, voce, strumenti. Sta a noi riempirli di idee, di coraggio, di azioni. L’Europa ci ha aperto le porte. Ora tocca a noi aprire nuove strade, perché il domani non si aspetta: si costruisce. Insieme.
“Come giovani cittadini europei abbiamo l’opportunità di …”.
Anita Recchi, classe IIB Convitto Nazionale Leopardi
Come giovani cittadini europei abbiamo l’opportunità di …accendere piccole luci nel nostro mondo, di impegnarci non solo nella nostra formazione, imparando nuove lingue, lavori e culture, ma anche nel volontariato, aiutando gli altri, rendendoci utili. Abbiamo l’opportunità di custodire e migliorare ciò che ci è stato affidato: una comunità che difende i diritti umani, la libertà di espressione e la pace. Abbiamo l’opportunità di camminare con due gambe: i sogni che ci portano lontano, e i diritti che ci tengono in piedi. Abbiamo il privilegio di far sentire la nostra voce in un mondo complesso, contribuendo a costruire un’Europa più inclusiva, solidale e attenta all’ambiente, ma anche ascoltando quella degli altri. Possiamo dire no al razzismo, no alla violenza, no alle disuguaglianze. Anche se siamo giovani, abbiamo una voce. E usarla per difendere i diritti degli altri è il primo passo per diventare cittadini veri. Per noi l’Europa è come un grande albero: ha tante radici ma unite in un unico tronco. E da quel tronco possiamo crescere tutti, forti delle nostre differenze. Non siamo solo il futuro: siamo già il presente.
Liceo classico linguistico Leopardi
Come giovani cittadini e cittadine europei abbiamo l’opportunità di… accogliere in maniera indistinta tutti coloro che hanno bisogno. Sentirsi a casa in un luogo che, concretamente, non lo è, può risultare difficile: per facilitare questo “processo” possiamo essere attenti ai bisogni di ciascuno e comprenderli, stare vicino a chi si trova in una situazione complicata per farli sentire integrati, perché tutti hanno bisogno di accoglienza quando non si sentono a proprio agio.
Lucrezia Cinella, dottoranda Università di Macerata
Come giovani cittadini e cittadine europee abbiamo l’opportunità di costruire un’Europa più consapevole e partecipata, a partire dalle scuole. Formare e formarci sui diritti, sui doveri e sulle sfide comuni significa esercitare una cittadinanza attiva e responsabile, capace di trasformare l’entusiasmo in azione.
