
«Maestra ma tu dormi a scuola? Ma tu sei anche una mamma? Ma tu non vivi qui?»
Queste ed altre domande simili sentono rivolgersi ogni giorno le maestre e i maestri di tutto il mondo, perché si sa, questo mestiere assume un fascino speciale agli occhi dei più piccoli.
Prendendo spunto dalle loro domande, i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia Montessori del’Isc Enrico Mestica di Macerata sono partiti alla scoperta del luogo in cui “nascono” le maestre ed i maestri: l’Università di Macerata. All’interno del progetto di cittadinanza “I bambini e la città: mestieri di cura” che li ha visti impegnati per tutto l’anno nella scoperta dei mestieri più caratteristici della città in cui vivono, sono approdati al Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo per scoprire il mestiere del professore, ma anche molti altri.
Ad accoglierli c’era la professoressa Rosita Deluigi che ormai da diversi anni accompagna i bambini e le bambine nelle loro esplorazioni urbane ed extraurbane, scoprendo con loro luoghi e tempi di crescita.
La mattinata è iniziata con la colazione nella terrazza del bar ed è proseguita con la visita della biblioteca, dove, grazie alle bibliotecarie, tutti hanno avuto la possibilità di scoprire come vengono catalogati i libri e come funziona il prestito.
Divisi in due squadre hanno poi accolto la sfida del professor Pierluigi Feliciati a realizzare due “atlanti” della ricerca con 12 albi illustrati diversi, tra castelli, mostri e draghi sputafuoco che hanno creato tra loro avventure e connessioni.
Nel Centro di Ricerca TincTec hanno letto, sfogliato, toccato ed accarezzato i libri tattili realizzati dalle studentesse e dagli studenti di Scienze della formazione primaria e, per concludere la mattinata, una piccola lezione in una grande aula, col direttore del dipartimento, il professor Simone Betti.
Arrampicandosi con impegno su e giù per le scale del Dipartimento, sotto gli sguardi incuriositi e inteneriti di professori e studenti, i bambini e le bambine hanno scoperto insieme quante professioni diverse collaborano ogni giorno per accompagnare i ragazzi e le ragazze -appellati con lo strano nome di “tirocinanti”- che stanno compiendo il loro viaggio verso uno dei mestieri più belli del mondo.