sabato, Maggio 10, 2025

Una giornata apocalittica alla Dante Alighieri

Venti alunni ed alunne delle classi prime, seconde e terze dell’Istituto di Macerata hanno messo in scena uno spettacolo effervescente, frutto della loro inesauribile creatività

Un pomeriggio che resterà nel cuore di studenti e insegnanti quello di martedì 29 aprile.  Nell’aula magna della scuola secondaria di I grado “D. Alighieri”, 20 pimpanti alunni ed alunne delle classi prime, seconde e terze dell’Istituto hanno messo in scena “Una giornata apocalittica” uno spettacolo effervescente, frutto della inesauribile creatività dei giovani artisti e delle giovani artiste.
L’esibizione, momento conclusivo di un laboratorio teatrale pomeridiano iniziato a novembre, è stata applaudita da genitori, parenti e amici degli attori in erba, ma anche da insegnanti, dalla vicepreside Simona Esposito e dal dirigente Milco Calzetti.
«Lo spettacolo – si legge in una nota della scuola – è nato da un percorso in cui i ragazzi e le ragazze hanno esplorato le proprie capacità espressive, imparato a lavorare in squadra e scoperto la magia del teatro, mettendo in gioco la loro immaginazione, la loro voce, il loro corpo per plasmare personaggi indimenticabili in cui il pubblico ha avuto l’opportunità di rispecchiarsi».
Nell’intenso pomeriggio che ha visto susseguirsi ben due spettacoli consecutivi, lo spazio scenico ha dato vita ad un mondo che rispecchia la quotidianità dei giovani protagonisti puntando l’obiettivo su quello che avviene all’interno di un edificio scolastico in una giornata qualsiasi.
Una giornata apocalittica: questo è il titolo dello spettacolo. Una performance nata dalle libere improvvisazioni dei giovani attori, interpretata e persino musicata dagli stessi.
Una giornata apocalittica racconta di personaggi estremi, bizzarri e persino un po’macabri. Gettati all’interno di un’aula scolastica, si confrontano con una realtà surreale dove ogni limite e barriera sembrano essere svaniti.
Insieme a loro, due creature invisibili di un altro mondo osservano incredule quello che succede in quella giornata particolare. Fino alla fine. Che sarà poi un nuovo inizio.
Il pubblico è rimasto piacevolmente sorpreso dal talento e dall’entusiasmo dei nostri giovani artisti.
«Elisabetta – si legge in un resoconto della scuola – che ha assistito allo spettacolo ha elogiato in modo particolare la capacità di improvvisazione dei compagni: ad ogni prova e ad ogni replica dello spettacolo è bello pensare che il prodotto sia unico come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri e ogni volta genera qualcosa di nuovo. Apprezzata anche la disposizione del pubblico sul perimetro dell’aula magna: ogni posizione regalava un punto di vista diverso, un po’ come succede nella vita reale laddove tutti noi siamo uno e centomila.
Annalisa è entusiasta, così come Alessandro. Entrambi vorrebbero ripetere l’esperienza anche il prossimo anno, addirittura «ogni anno della mia vita», spera il nostro Ale.
Nelle improvvisazioni non si trovano limiti: si può diventare un cane , un fucile, un folletto. E quanto ci si diverte! Si impara anche ad uscire dal proprio punto di vista. Quale possibilità di crescita e maturazione migliore dell’immedesimazione? E quelle battute incredibilmente spontanee, come le definisce Leone, quante energie meravigliose hanno sprigionato nei 20 protagonisti?
Anche Galass è contento e soddisfatto del suo primo spettacolo. Sta imparando l’italiano e l’attività teatrale è stata per lui un’ottima palestra per migliorare nella lingua.
Marco ha apprezzato enormemente il discorso motivazionale di Alice prima dello spettacolo. E’ strepitoso che tra compagni di teatro si instaurino questi contagiosi meccanismi di sostegno reciproco. E quante amicizie sono sbocciate, galeotta la comune passione!
Zyhad è felice di aver partecipato, ammette che non è riuscito a guardare il pubblico per l’emozione, ma poi ha vinto l’ansia. Cecilia definisce il teatro un mix di fantasia, realtà e confusione che forma, però , un’ armonia perfetta.
Marcin è soddisfatto e vuole condividere con noi la bellissima sensazione che ha provato nel gridare durante lo spettacolo. Tanta ansia all’inizio del laboratorio ma non ha mollato e per questo si merita un “Bravo, Marcin!” urlato a gran voce.
Miriam ha vissuto un sogno, Agnese pensa di aver contribuito alla sua crescita in un ambiente sano e genuino , ma anche di aver dato spazio ad alcuni aspetti nascosti di se stessa. Mattia, nel ruolo di un preside-poeta, interpretato in modo caricaturale, ha dato spazio alla sua straripante creatività e ha provato gratificazione ad essere acclamato.
Costanza ha fatto nuove amicizie ed è soddisfatta perchè è riuscita ad esprimersi, superando le sue paure. Andrea, Alice e Chiara Maria si sono divertiti tantissimo. Elia, da veterano, sostiene che l’esperienza è stata addirittura migliore dello scorso anno. E, animato da uno straordinario spirito di gruppo, riferisce che il giorno dello spettacolo sono stati tutti fantastici. Margherita , in arte Maria, riconosce che all’ inizio , con i nuovi partecipanti al laboratorio, è stato un po’ difficile amalgamare e incastrare i vari talenti ma con pazienza e tenacia è venuto fuori un ottimo lavoro. È pronta già per il prossimo anno con nuove idee e tanta grinta. Irene ha conosciuto persone fantastiche e ci confida che nella sua vita non è stata mai tanto felice come quel pomeriggio , circondata da “amici pazzeschi” in mezzo al pubblico. Per Giorgia è stato tutto molto emozionante; divertente durante le prove e impegnativo il giorno dello spettacolo.
Una nota dolente: Aleksander si rattrista perché il prossimo anno non potrà ripetere la piacevole esperienza: lo aspettano le scuole superiori e non sarà più tra noi.
Beatrice, la presentatrice si complimenta con i suoi compagni e sostiene di apprezzare molto l’apertura del laboratorio a tutti.
In questo fiume di ricordi, emozioni e riflessioni è giunto il momento di congedarci!

Un ringraziamento speciale va alla regista, Francesca Rossi Brunori e a tutti coloro che, insieme alla coordinatrice del progetto, la prof.ssa Romina Ercoli, supportata dalla professoressa Monica Mancini, hanno creduto nella straordinaria valenza formativa del laboratorio teatrale contribuendo alla realizzazione dello spettacolo».

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