giovedì, Maggio 1, 2025

L’app che fa risparmiare tonnellate di cibo inventata da due 17enni

Si chiama "Cucinalo" ed è nata dall'idea di Amedeo Balestra e Matteo Morvillo di Massa Lubrense. L'integrazione con l'intelligenza artificiale consente, da una semplice foto degli ingredienti disponibili in casa, di generare ricette gustose e antispreco

Da sinistra verso destra Matteo Morvillo e Amedeo Balestra

 

di Carlo Torregrossa 

Una tonnellata di cibo salvato dalla spazzatura e ricette sfiziose, questa è Cucinalo,
l’applicazione che attraverso l’integrazione con l’intelligenza artificiale permette di ridurre gli sprechi. «L’idea è nata mentre passeggiavamo di ritorno dal mare» racconta Matteo Morvillo, che insieme ad Amedeo Balestra ha creato l’applicazione che, attraverso una semplice foto degli ingredienti che sono presenti all’interno del frigorifero, genera una ricetta antispreco. «Secondo me l’intelligenza artificiale ha un potenziale assoluto. – sostiene Matteo – L’idea è nata parlando con Amedeo, anche perché l’intelligenza artificiale si sposa molto bene con la generazione di ricette, in quanto hanno pattern molto simili».

Matteo e Amedeo hanno 17 anni e sono originari di Massa Lubrense, comune della città Metropolitana di Napoli. Nonostante la loro giovane età hanno ideato e creato l’applicazione unica in italia che può vantare già molte utilizzatrici e molti utilizzatori. «Abbiamo una media di 25 mila download con una andamento di recensioni che si attesta intorno alle 4.7 stelle e circa 15 mila ricette generate da utenti» racconta Matteo, sviluppatore dell’applicazione grazie ai suoi studi e alla sua passione per l’informatica. Mentre Amedeo, che frequenta la scuola alberghiera ed è un grande appassionato di cucina, si occupa di scrivere le ricette da inserire all’interno dell’applicazione.

La schermata iniziale di Cucinalo

Qual è il vostro piatto preferito?

Amedeo: «Spaghetti alla nerano, una specialità locale nata moltissimi anni fa, creata dal Ristorante Maria Grazia. È un piatto povero fatto con: zucchine, burro e parmigiano, grazie a questi ingredienti si crea la crema tipica di questo spaghetto che lo rende unico.»
Matteo: «Spaghetti con l’astice.»

Come funziona Cucinalo?

«All’interno ci sono delle ricette dalle quali attingere. Esistono diverse categorie a seconda delle mie esigenze (vegano, vegetariano, celiaco)
Si possono trovare anche le sette ricette della settimana, ad esempio adesso sono uscite le ricette di primavera, e fra qualche tempo usciranno le sette ricette estive.
Grazie all’intelligenza artificiale integrata all’interno dell’applicazione ho anche la possibilità di inserire una lista di ingredienti che ho a disposizione a casa, o fare direttamente una foto degli alimenti all’interno del mio frigorifero per farmi generare una ricetta.
Questo permette di ridurre gli sprechi, perché mi dice come cucinare il cibo che ho dentro casa. Spesso se non si sanno utilizzare gli ingredienti che ho a disposizione, si ordina da asporto, con la conseguenza che gli alimenti che ho dentro casa scadono e finiranno per essere gettati via.»

Come è nata l’idea?

«C’è sempre stata l’idea di fare un progetto insieme. Mentre tornavamo dal mare ci è venuta in mente questa applicazione, che avrebbe potuto portarci anche un profitto.»

Come si guadagna da un applicazione?
«Solitamente quando crei un applicazione non guadagni dal download, ma da una serie di servizi che girano all’interno di quest’ultima.
Puoi, ad esempio, vendere l’abbonamento premium (che è quello che offriamo anche noi, che ci permette di poter sostenere le spese dell’applicazione) oppure si può guadagnare attraverso la pubblicità o gli acquisti all’interno dell’applicazione. Attualmente siamo in trattativa con una grande azienda per vendere lo spazio pubblicitario.»

Da dove si parte per creare una applicazione?
«Bisogna partire da un’idea che poi deve essere analizzata. Occorre fare un business plan e anche delle analisi di mercato. Durante le quali, ci siamo accorti che in Italia non esistono applicazioni che integrano al loro interno l’intelligenza artificiale.»

Quali sono le difficoltà che si celano dietro la realizzazione di un’applicazione come questa?
«Sicuramente gestire l’intelligenza artificiale. Dalla nascita di Cucinalo abbiamo rilasciato 20 aggiornamenti per renderla stabile. Abbiamo creato poi un gestionale apposito per poter intervenire in tempo reale qualora dovessimo aggiustare qualche parametro.
Un altra difficoltà è l’interfaccia di utilizzo dell’utente, che deve risultare di semplice utilizzo a tutti, anche ad un utilizzatore meno giovane.»

Avete mai pensato di mollare?
«No, mai. Ci sono stati dei momenti di rallentamento nello sviluppo, ma non abbiamo mai pensato di mollare il progetto.»

Perché avete deciso di lavorare con l’intelligenza artificiale?
«Perché ha una potenzialità assoluta, e per approfondirne l’ambito, non come utente che la usa, ma per integrarla all’interno di un’applicazione. Inoltre l’intelligenza artificiale si sposa molto bene con la generazione di ricette perché hanno pattern molto simili.»

 

Qual è il vostro rapporto con l’intelligenza artificiale?

«Dovrebbe essere insegnata nelle scuole. Molti la criticano, ma come ogni strumento, bisogna saperla usare. Ormai è nella vita di tutti i giorni e Cucinalo non fa altro che aiutarti a manovrare questo strumento potentissimo.»

Matteo e Amedeo riflettono sul loro futuro, una volta terminate le scuole superiori: «A me piacerebbe lavorare all’interno di un ristorante, e approfondire, magari anche attraverso gli studi, la mia passione per la cucina» dice Amedeo. «Io continuerò sicuramente a sviluppare applicazioni, e a fare quello che sto facendo ora. Ho già in cantiere un altro progetto che unisce formazione e intelligenza artificiale» risponde Matteo, che non ha voluto svelare altri dettagli. Ma se le premesse sono quelle di Cucinalo, siamo già sulla buona strada.

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