mercoledì, Maggio 14, 2025

La comunicazione si studia al liceo: «E’ stata l’opportunità per coltivare nuove passioni»

SCUOLA - La 2C del Leopardi di Macerata fa il bilancio dopo aver concluso le lezioni speciali che hanno riguardato giornalismo, videomaking, web radio, teatro, cinema, web tv, archeologia, linguaggi pubblicitari

La conclusione del laboratorio di teatro

Gli studenti della 2C del Liceo Classico Leopardi di Macerata hanno terminato il penultimo anno di Linguaggi e Tecniche di comunicazione, un percorso formativo che ha rappresentato una vera e propria materia aggiuntiva che li ha accompagnati negli ultimi 4 anni. Nel quinto infatti sono previste solamente due giornate di full immersion nella scrittura creativa.

«Questo percorso, scelto al momento dell’iscrizione al primo anno di liceo – spiegano alcune alunne – si è articolato in corsi tenuti da esperti esterni su varie discipline relative all’ambito della comunicazione, tra videomaking, web radio, teatro, cinema, web tv, archeologia, linguaggi pubblicitari e giornalismo». Giunti ormai alla fine, è arrivato il momento per i ragazzi e le ragazze di ripensare alla loro esperienza e farne un bilancio, utile anche a chi deve scegliere se iscriversi a questa curvatura. «Alcuni corsi sono risultati particolarmente accattivanti – proseguono le allieve del 2C – e capaci di coinvolgere la classe nella sua totalità, mentre pochi altri non hanno suscitato altrettanto interesse condiviso. Nel complesso, tuttavia, è stata un’importante opportunità per coltivare nostre passioni, approfondirle più da vicino e scoprirne di nuove».

Un’alunna in particolare ha amato il corso di teatro, tenuto nel primo quadrimestre del secondo anno dal regista Francesco Facciolli. «E’ stato un ottimo mezzo per scoprire nuovi orizzonti – racconta – un’occasione per esplorare la mia interiorità e per liberarmi dai miei pensieri, una volta sul palco, utilizzandoli come stimoli per esprimermi in modo più intenso». Gli studenti, sotto la guida del regista, hanno riflettuto su loro stessi e sulle parole del copione, scavando per trovarne i significati più profondi, e ricavandone un’importante lezione di vita: «Ho capito – conclude la ragazza – che recitando posso liberarmi di tutto ciò che tendo a racchiudere dentro di me, considerandolo come un qualcosa di negativo, da nascondere. Invece, attraverso quest’arte, posso farlo uscire ed emozionare me stessa e gli spettatori».

 

*Articolo scritto da Aurora Pottetti, Anna Paoli e Estelle Friedrich studentesse della classe di comunicazione 2C del Liceo classico G. Leopardi di Macerata, all’interno del progetto di linguaggio giornalistico curato dal giornalista Marco Ribechi

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